Come eliminare l’acido lattico
La sperimentiamo tutti prima o poi: quella sensazione di dolore muscolare dopo un esercizio fisico intenso. Molti la conoscono come acido lattico eppure è tempo di iniziare a chiamarla con il suo vero nome.
Il dolore cronico è un dolore che si ripresenta per un periodo di tempo prolungato. Proprio per questo motivo spesso diventa il problema clinico predominante in alcuni pazienti, soprattutto con problematiche lombari. Infatti negli ultimi studi scientifici si è dimostrato che può essere considerata una patologia a sé. Ma queste informazioni sono facili da trovare su internet.
Per prima cosa preferiamo chiamare persistente – e non cronico – questo tipo di dolore per un semplice motivo: vogliamo che la smetti di credere che lo avrai per sempre. Il nostro corpo ha una capacità di adattamento che ci ha tenuti vivi per milioni di anni.
Noi quindi oggi faremo un viaggio nel tempo e nello spazio per aiutarvi a capire cosa accade nel nostro corpo quando proviamo dolore.
Immaginate che il vostro corpo sia uno scenario medievale. Re, regine, cavalieri e… messaggeri. Sì, proprio quelli che venivano annunciati suonando la tromba.
Dentro di noi quando ci facciamo male accade la stessa cosa: esistono dei recettori che quando vengono stimolati si attivano. Di certo non si mettono a strombettare, ma rilasciano all’interno di un neurone delle sostanze che viaggiano verso il midollo spinale. Fino a questo momento non sei ancora cosciente di quello che ti è appena successo. Magari hai dato una botta alla schiena ma per ora non provi dolore.
Dal midollo spinale il messaggio arriva alla corteccia cerebrale e da qui subentra il nostro più fedele paladino: il cervello. Con il suo aiuto riusciamo a intendere che c’è qualcosa che sta mettendo a rischio la nostra salute e ci fa quindi attivare dei meccanismi di difesa. Anche se è un bravo cavaliere, non ci fa prendere la spada e tagliare il gradino su cui abbiamo appena battuto la schiena. Tuttavia, possiamo avere un’infiammazione, una disfunzione muscolare o semplicemente provare dolore.
(Guarda il punto 6 dell’immagine sottostante)
È chiaro cosa abbiamo appena detto? Il dolore è creato dal nostro cervello e proiettato sul corpo per difenderci da un pericolo. È come un antifurto che suona quando qualcosa vuole farci male.
E finalmente parliamo di principesse. Ti ricordi la favola? La principessa si rigirava continuamente nel suo letto senza riuscire ad addormentarsi perché sentiva qualcosa che gli dava fastidio alla schiena e non le permetteva di stare comoda. La causa era un piccolo pisello sotto al materasso.
Da fisioterapisti possiamo dire che la povera principessa aveva i nervi del tatto e della pressione troppo sensibili, come se qualcuno avesse alzato al massimo il volume dei suoi recettori (i famosi messaggeri con la trombetta).
Questo infatti è ciò che accade a chi soffre di dolore cronico: quando il nostro sistema si “danneggia”, accusiamo un’ipersensibilità nervosa. Ciò significa che i nervi si attivano troppo facilmente, pertanto c’è una stretta relazione tra ciò che avviene nella nostra testa e delle disfunzioni fisiche.
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La sperimentiamo tutti prima o poi: quella sensazione di dolore muscolare dopo un esercizio fisico intenso. Molti la conoscono come acido lattico eppure è tempo di iniziare a chiamarla con il suo vero nome.
Lo sentiamo di continuo nella pubblicità, lo vediamo in farmacia in vari prodotti e tutti ne parlano sui social. Ci stiamo riferendo al collagene, una proteina animale che fa da supporto a molte strutture nel nostro corpo. Lo conosciamo anche in relazione all’invecchiamento perché quando si rovinano le sue fibre possono comparire inestetismi come le rughe.