Come eliminare l’acido lattico
La sperimentiamo tutti prima o poi: quella sensazione di dolore muscolare dopo un esercizio fisico intenso. Molti la conoscono come acido lattico eppure è tempo di iniziare a chiamarla con il suo vero nome.
Chiunque può sviluppare la scoliosi. Se si ha un familiare che ne soffre, c’è una probabilità maggiore di avere questo disturbo perché si tramanda geneticamente. In ogni caso non è detto che sia presente una sintomatologia dolorosa. Ma andiamo a dissipare qualche dubbio che potresti avere.
La scoliosi è una deviazione della curvatura della colonna vertebrale maggiore di 10° secondo l’angolo di Cobb e riguarda il 3% della popolazione mondiale.
I casi di scoliosi lieve non hanno ripercussioni sulle attività quotidiane, ma in circostanze gravi ci potrebbe essere bisogno di intervenire con la chirurgia per ridurre il dolore e le limitazioni che apporta alla vita della persona. Anche se stiamo parlando di curvature maggiori di 30-40° angolo di Cobb.
Tra una visita di controllo e l’altra, l’età in cui ci si accorge di soffrire di questo disturbo è quella giovanile, tra gli 8 e i 20 anni. Molto spesso a studio vengono infatti bambin* o adolescent* con diagnosi di scoliosi idiopatica, che rappresenta circa il 75% dei casi di scoliosi. Inoltre si è notata un’incidenza maggiore nel sesso femminile. Bisogna dire che la curva scoliotica verso i 19 anni (il termine dell’età dello sviluppo) smette di peggiorare, ma una vita sedentaria può portare ad ingobbirsi e ad avere problematiche fisiche andando più avanti con l’età.
Sport asimmetrici, zaini pesanti, postura scorretta… tutte cose che dicono persone che NON devi ascoltare. Ecco l’unica cosa che ti consigliamo di non fare. La scienza va avanti, ciò che si pensava fosse vero prima viene messo in dubbio grazie ad esperimenti più validi e a evidenze scientifiche più consistenti. Hai presente il consiglio che ancora danno alcuni medici sul “fare nuoto se hai problemi alla schiena”? Anche quello è datato e smentito ormai da tempo. Leggi il post qui sotto per scoprire il perché.
A proposito di nuoto, facciamo parlare il record mondiale dei 400m e 800m stile libero, Jessica Ashwood. La sua storia è un esempio di come il nostro corpo è capace di adattarsi a qualsiasi condizione fisica.
Quando aveva 13 anni le è stata diagnosticata una scoliosi lieve, che però nel giro di un anno è peggiorata così tanto fino ad arrivare a una curvatura di 40° angolo di Cobb. A quel tempo Jessica già aveva obiettivi seri nel nuoto, infatti ha riferito riguardo la diagnosi:
Di norma se sei giovane e la curvatura è di 40° dovresti operarti perché peggiora sempre anche solo a causa della forza di gravità. Puoi indossare un busto, ma devi farlo per 22 ore al giorno. Avrei dovuto lasciare il nuoto. Non soffrivo dolore a quel tempo quindi io e la mia famiglia abbiamo scelto di non procedere chirurgicamente.
E così l’atleta australiana ha dovuto affrontare molte difficoltà per adattare il suo stile di nuoto alla sua patologia, ma ce l’ha fatta, e anche con successo: ha partecipato a due Olimpiadi, due campionati mondiali, un paio di Giochi del Commonwealth ed è detentrice di due record mondiali nello stile libero.
Oggi Jessica ha deciso di procedere con l’operazione per non escludere la possibilità di costruire una famiglia in futuro, ma il nuoto fa sempre parte della sua vita.
La sperimentiamo tutti prima o poi: quella sensazione di dolore muscolare dopo un esercizio fisico intenso. Molti la conoscono come acido lattico eppure è tempo di iniziare a chiamarla con il suo vero nome.
Lo sentiamo di continuo nella pubblicità, lo vediamo in farmacia in vari prodotti e tutti ne parlano sui social. Ci stiamo riferendo al collagene, una proteina animale che fa da supporto a molte strutture nel nostro corpo. Lo conosciamo anche in relazione all’invecchiamento perché quando si rovinano le sue fibre possono comparire inestetismi come le rughe.